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Ma oltre gli ogivali finestroni rallegrati da mazzi di fiori pendenti, una
illusoria balaustra, di insegnamento tiepolesco, apre il soffitto su altri mondi,
quelli celesti, regni di musicali armonie.
Su uno sfondo che va dai rosa agli azzurri tenui, al luminoso giallo sfumato
sui lilla, fanno la loro apparizione le mitiche protagoniste della festa dei
cieli, articolate negli aerei spazi in una successione di crescente
leggerezza.
Ad iniziare dalle tre figure muliebri colte in volo con arditi scorci sottolineati
da rigonfi drappi dominati dai toni dell’arancio, tese verso il concerto
strumentale e vocale, il fulcro della allegoria, sottolineato dalle viole delle
due suonatrici ai lati, per passare al gruppo delle danzatrice che si libra
verso l’alto tra intrecci di corpi e di svolazzanti vesti su i colori chiari dei
celesti e dei rosa fino a congiungersi alla enigmatica figura avvolta in un
turbine di veli sul violetto, posta a suggello della celestiale visione.
Esaltazione questa della musica e della danza che si riflette nella
sottostante festa mondana in una comunione tra realtà e mito resa
possibile dall’illusionistica pittura di Giacomo Casa.
Luciana Crosato Larcher